Opere in Preparazione

'Considerations on the Neapolitan language today and at the time of the Passatempi musicali by Guillaume Cottrau'.Articolo di un'opera collettiva.

Lexington Book.Pubblicazione prevista per l'autunno 2015


La dizione ed i Programmi didattici della Scuola Primaria e della Scuola Media: perché tutto non rimanga un pio desiderio

La convinzione espressa dall’A. è che nei Programmi della nostra Scuola è evidente un’ammirevole sensibilit verso la Dizione, intesa come corretta articolazione e pronunzia e, soprattutto, come lettura espressiva. A fronte di questa buona disposizione degli estensori dei Programmi sussiste una incolpevole insensibilit degli insegnanti verso la materia. Stando così le cose, i Programmi, almeno sul versante della Dizione, restano lettera morta. Questa convinzione, però, non impedisce all’autore di analizzare puntigliosamente tutti i passi in cui si tocca il campo della fonètica o della lettura espressiva. Egli spiega il significato degli obiettivi che i programmi propongono, sviscera le competenze che sono richieste all’insegnante per facilitare il conseguimento di quegli obiettivi ed approfitta del dettato dei Programmi per stendere un trattatello di Lettura espressiva. In questo lavoro si avvale di brani di prosa e di poesie che potrebbero, ed in molti casi lo sono, essere utilizzati dagli insegnanti attingendoli dalla letteratura. Ma, e questa è un’amara conclusione, nel curriculum formativo dell’insegnante, compreso quello di Lettere e di Educazione musicale, non c’è ombra di un corso di Dizione: studi sulla linguistica sì, ma niènte pratica, niènte maturazione della percezione acustica, che, tuttavia, viène bellamente proposta come uno degli obiettivi da raggiungere da parte degli alunni. L’A. ha avuto come alunni dei suoi corsi di Dizione e lettura espressiva molti insegnanti che con notevoli sacrifici si sono sobbarcati ad uno studio fuori programma: ha potuto raccogliere infinite volte l’ amaro sfógo “Ma perché non ce l’hanno insegnate queste cose?”
(Sulla pubblicazione di quest’opera l’autore sta raccogliendo proposte e offerte di Case editrici ed Enti).

Manuale di dizione della lingua italiana

Quésto Manuale si apprèsta a vedére la luce dópo 20 anni circa dalla stampa del Manuale di dizione per cantanti (1987). La nuòva versióne del manuale si avvale dell’esperiènza maturata dall’autóre nell’arco di due decènni: il campo delle règole è più ampio, i fenòmeni osservati e segnalati sóno più numerósi, auméntano i suggeriménti per apprèndere e ricordare con minóre sfòrzo. Di tanto in tanto si sottolinea il rappòrto tra parlata regionale e parlata del cosiddétto ‘italiano standard’, perché è férma convinzióne dell’autóre che la conoscènza critica e cosciènte del pròprio dialètto facilita il rispètto delle esigènze fonètiche dell’italiano. Essèndo la parlata natìa di costui quélla napoletana, egli fornisce suggeriménti a partire dal napoletano e per i parlanti napoletani, ma l’estensióne del messaggio ai parlanti di altri dialètti è fin tròppo scontata. Ed in propò?ito egli ricòrda che la nòstra Scuòla dell’òbbligo invita gli insegnanti a prèndere in considerazióne il rappòrto tra il dialètto locale e la lingua italiana al fine di migliorarne la pronunzia e la stéssa ortografia negli alunni. L’Autóre, inóltre, si è assunto il gravóso cómpito di dare l’accènto fònico a tutte le vocali e ed o tòniche ed ha segnalato anche il divèrso suòno, sórdo o sonòro, delle consonanti s e z [così cóme è stato fatto per quésta p gina].
(Sulla pubblicazione di quest’opera l’autore sta raccogliendo proposte e offerte di Case editrici ed Enti).


La dizione ed i Programmi didattici della Scuola Primaria e della Scuola Media: perché tutto non rimanga un pio desiderio

La convinzione espressa dall’A. è che nei Programmi della nostra Scuola è evidente un’ammirevole sensibilit verso la Dizione, intesa come corretta articolazione e pronunzia e, soprattutto, come lettura espressiva. A fronte di questa buona disposizione degli estensori dei Programmi sussiste una incolpevole insensibilit degli insegnanti verso la materia. Stando così le cose, i Programmi, almeno sul versante della Dizione, restano lettera morta. Questa convinzione, però, non impedisce all’autore di analizzare puntigliosamente tutti i passi in cui si tocca il campo della fonètica o della lettura espressiva. Egli spiega il significato degli obiettivi che i programmi propongono, sviscera le competenze che sono richieste all’insegnante per facilitare il conseguimento di quegli obiettivi ed approfitta del dettato dei Programmi per stendere un trattatello di Lettura espressiva. In questo lavoro si avvale di brani di prosa e di poesie che potrebbero, ed in molti casi lo sono, essere utilizzati dagli insegnanti attingendoli dalla letteratura. Ma, e questa è un’amara conclusione, nel curriculum formativo dell’insegnante, compreso quello di Lettere e di Educazione musicale, non c’è ombra di un corso di Dizione: studi sulla linguistica sì, ma niènte pratica, niènte maturazione della percezione acustica, che, tuttavia, viène bellamente proposta come uno degli obiettivi da raggiungere da parte degli alunni. L’A. ha avuto come alunni dei suoi corsi di Dizione e lettura espressiva molti insegnanti che con notevoli sacrifici si sono sobbarcati ad uno studio fuori programma: ha potuto raccogliere infinite volte l’ amaro sfógo “Ma perché non ce l’hanno insegnate queste cose?”
(Sulla pubblicazione di quest’opera l’autore sta raccogliendo proposte e offerte di Case editrici ed Enti).


CD Parole ad alta voce

“PAROLE AD ALTA VOCE” è un CD Rom, in allestiménto, che si propone di fornire la pronunzia corretta delle parole italiane, e di alcune straniere, che si prestano ad essere pronunziate in modo scorretto. A differènza della maggiór parte dei dizionari l’elenco delle paròle raccolte contiène, accanto ai nómi comuni, mólti nómi propri (nómi di persóna, cognómi, toponimi). Più specificamente il CD raccoglie le parole che posseggono una vocale e od o con l’accento tonico o una s semplice intervocalica o una z semplice o doppia che sia.
Per tutte le parole della raccolta (più di 30.000) viene data la pronunzia “grafica” e la regola o le règole di pronunzia che le riguardano. Quésta cifra, gi in sé notévole, è indice della natura dell’approfondiménto del lavoro, in considerazióne del fatto che dall’elènco sóno escluse paròle cóme mamma o gatto, perché non contèngono una e od o tonica o una s sémplice intervocalica o una z.
L’òpera rènde disponibile anche un’articolata raccolta di règole di pronunzia dell’italiano standard, frutto di un pluridecennale lavoro di ricérca e di insegnaménto.
E’ consultabile, inóltre, un elenco di Omografi, cioè di parole che hanno stessa grafia, ma suono e significato diverso.
Infine sono state opportunaménte raccòlte e divise per gruppi tutte quélle paròle la cui pronunzia non è copèrta dalle pur numeróse règole date.
Una iniziativa dell’autóre, lodévole benché mólto onerósa, corrèda tutte le paròle utilizzate, cóme avviène nel presènte brano, degli opportuni ségni fonètici (accènto fònico sulle e ed o tòniche e simbolo proprio per la s e la z sonòra: é, è, ó, ò, s, z).
Il CD è multimediale, perché oltre al linguaggio grafico è presente anche quello sonoro. Non essendo possibile dare la pronunzia vocale di tutte le parole, si limita il sonoro solo ad alcuni esempi e ad alcune eccezioni per ciascuna regola e ad alcune parole isolate (omografi e parole non coperte da regole).
La pubblicazióne del CD “Paròle ad alta vóce” viène preceduta da un DEMO che, rispettando la struttura dell’òpera complèta, riduce il campo delle paròle consultabili al numero di mille. Le raccolte degli omografi e delle règole di pronunzia sóno anch’ésse opportunaménte ridótte. Il DEMO, una vòlta pronto e registrati i diritti d’autore, sar dato in visióne a Case Editrici e ad Enti per raccogliere eventuali propóste di commercializzazióne.